Una mostra fotografica ed un incontro con il curatore per raccontare il locale che ha cambiato la notte in provincia.
-> dal 11 settembre al 19 ottobre 2025
Incontro: venerdì 12 settembre ore 20,00 presso il Piccolo Teatro del Centro Culturale Mercato – Piazza Marconi 1, Argenta (Fe)
conducono l’incontro Pierfilippo Tebaldi, curatore della mostra, e Monica Malagolini, assessore alla Cultura del Comune di Argenta.
Argenta – Negli anni ’80, mentre la musica e la cultura mainstream erano dominate dall’edonismo consumista e dall’individualismo, un piccolo locale nella campagna intorno ad Argenta, il “Razamataz”, fu un’oasi di resistenza culturale. A più di quarant’anni dalla sua nascita, il suo ricordo è ancora vivo, e una mostra fotografica celebrativa, “Razamataz: un’avventura argentana degli anni ‘80”, ne ripercorre la storia, svelando perché è rimasto un’icona indelebile nel panorama “clubbing” della Romagna di quel tempo e non solo.
In mostra si potranno vedere rare fotografie d’epoca, gli originali biglietti d’invito, oltre alla possibilità di scaricare una esclusiva “playlist” gratuita per reimmergersi in quel clima coinvolgente e ormai leggendario che durò meno di un decennio, dal 1983 al 1991.
Il “Razamataz” non era un semplice locale, ma un vero e proprio manifesto. La sua essenza era la musica: una selezione estremamente caratterizzante e iconica, lontana anni luce dal pop patinato dell’epoca. Qui si ballava, ad esempio, il Synth Pop malinconico e introspettivo dei Depeche Mode, il Post-Punk arrabbiato e poetico degli Smiths, ma anche il Soul, il Rhythm & Blues dei grandi del passato come James Brown e lo Ska della 2 Tone con i vari Specials e Madness. Questa proposta musicale non era casuale; era un rifiuto consapevole dell’omologazione, un modo per costruire un’identità alternativa e autentica.
In un’epoca in cui la musica dance si stava standardizzando, il “Razamataz” ebbe anche il merito di essere tra i primi casi in Emilia-Romagna a programmare regolarmente la House Music, un genere rivoluzionario proveniente dalle periferie di Chicago e New York. Con le sue pulsazioni ritmiche e un sound crudo e “underground”, la House Music era l’antitesi della disco music luccicante e commerciale. Questa lungimiranza musicale cementò la reputazione del locale come punto di riferimento per chi era alla ricerca di suoni nuovi e non convenzionali.
L’anima del “Razamataz”, tuttavia, era la sua gente e il suo spirito. Le serate non erano solo occasioni per ballare, ma per celebrare una comunità. I temi delle feste erano gioiosi e anti-sistemici: dai pigiama party che abbattevano le formalità, ai “Toga party” che univano tutti sotto un’unica, divertente divisa. Questi eventi erano un richiamo diretto a un carattere giovanile, conviviale e inclusivo, in totale contrasto con la competitività e l’isolamento promossi dal modello sociale dell’epoca.
Il perdurare del ricordo del “Razamataz” si spiega con il suo essere stato un’eccezione, un luogo dove l’inclusione, la convivialità e l’autenticità avevano più valore del successo individuale. A più di quarant’anni di distanza, la mostra fotografica non è solo un omaggio a un locale, ma una testimonianza di come una piccola comunità possa creare una cultura significativa che risuona ancora oggi.
Un viaggio nel tempo che celebra l’avventura di chi, ad Argenta, ha saputo sognare e costruire un’alternativa indimenticabile.